La Pensione: questa sconosciuta
Negli ultimi anni il dibattito sull’età pensionabile è sempre più acceso e si associa al tema dell’invecchiamento demografico e della denatalità. L’INPS stima infatti che una persona di 30 anni andrà in pensione mediamente quando ne avrà 70, percependo una rendita nettamente inferiore rispetto alle generazioni precedenti. Questo dato non ci deve stupire se rapportato alla riduzione delle giovani generazioni in rapporto alla popolazione: nel 2022 la natalità in Italia ha infatti registrato il suo minimo storico, con il numero dei nuovi nati scesi sotto la soglia delle 400.000 unità.
Il tema è quindi molto vasto e in continuo aggiornamento. Con questo articolo ci limiteremo a darvi alcune informazioni di base.
In primo luogo, che cos’è la pensione?
La pensione è un sistema di sicurezza sociale che offre agli individui la possibilità di ricevere un reddito mensile una volta raggiunta un’età specifica o in determinate situazioni di inabilità.
Requisiti di accesso
1. Età pensionabile: oggi corrisponde generalmente a 67 anni, sia per gli uomini che per le donne. Esiste tuttavia la possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, per esempio riscattando gli anni di laurea (sebbene ciò sia molto costoso), oppure usufruendo degli incentivi messi a disposizione dal governo (mai sentito parlare di Quota 100 e simili?) accettando un assegno mensile più basso.
2. Contributi: è necessario aver versato un certo numero di anni di contributi previdenziali – in genere almeno 20 – per avere diritto alla pensione. Ad ogni modo, il numero di anni richiesti può variare in base al tipo di lavoro svolto o allo stato di salute della persona.
Tipi di pensione
In Italia, ci sono diversi tipi di pensioni, tra cui:
Pensione di vecchiaia: è la pensione tradizionale che si riceve raggiunta un’età specifica e con una quantità sufficiente di contributi versati.
Pensione di invalidità: destinata a coloro che sono fisicamente o mentalmente incapaci di lavorare a causa di una disabilità.
Pensione di reversibilità: rivolta ai coniugi o ai parenti sopravvissuti di un lavoratore deceduto.
Pensione anticipata: per coloro che decidono di andare in pensione prima dell’età pensionabile standard, con alcune penalizzazioni.
Pensione di categoria: riservata a lavoratori di alcune categorie particolari, come insegnanti o forze dell’ordine.
Previdenza complementare
La pensione integrativa è una forma di previdenza complementare privata che si aggiunge a quella ordinaria erogata dall’INPS e che ha l’obiettivo di aumentare la rendita disponibile una volta raggiunta l’età pensionabile. Si tratta quindi di una forma di risparmio che chiunque può scegliere di accumulare durante la propria vita contributiva.
Le pensioni integrative godono di vantaggi fiscali e, con alcuni limiti, possono essere utilizzate anche prima dell’età pensionabile. Per esempio, in caso di emergenze personali, è possibile richiedere anticipazioni e riscatti parziali o totali, in base alle regole del fondo pensione.
In genere, per attivare la propria pensione integrativa è necessario aderire a un fondo pensione, una sorta di salvadanaio in cui gli interessati possono scegliere di versare una quota mensile o periodica. I fondi sono istituiti da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). All’uscita dal mondo del lavoro, il pensionato riceverà sia la rendita statale, sia quella privata accumulata negli anni di lavoro.
Il numero di iscritti ai fondi pensione continua ad aumentare di anno in anno: di fronte a un’età pensionabile sempre più avanzata e a rendite mensili mediamente inferiori al costo della vita, l’accesso alla previdenza privata sta diventando a tutti gli effetti una forma imprescindibile di risparmio.
No responses yet